Cifrondi un artista moderno e geniale

Prendendo le mosse dalla produzione nota dell’artista, il progetto propone poco meno di ottanta inediti tra i quali diciassette nature morte, ventisei tra paesaggi, marine, burrasche e persino tre battaglie; otto ritratti, tra i quali forse un autoritratto, un dipinto su ardesia, che è un unicum nella produzione del pittore; un dipinto, una Madonnina in preghiera, firmato sul telaio.




Antonio Cifrondi. Madonnina in preghiera. Particolare.

Collezione privata.

Un corpus di opere inedite, dunque, che incide sensibilmente sul catalogo delle opere

oggi note di Antonio Cifrondi.

Sono bellissime, affollate e palpitanti

scene di episodi biblici dense di vita e di colori, rappresentazioni di momenti della vita di Gesù,

della Sacra famiglia e di Santi,

spaccati di quotidianità domestica,

di intriganti e giocose allegorie,

un castissimo Baccanale, quiete vedute di porti

e burrasche di mare, ritratti anche di personalità importanti, nature morte

di impatto davvero sorprendente.



Nella foto in alto Antonio Cifrondi,

Mosè fa scaturire l'acqua dalla roccia

Sono molto spesso dipinti di una bellezza inattesa, espressi con un lessico che non trovava, ed ancora oggi non trova, tangibili precedenti nel panorama pittorico tra sei e settecento.

Opere testimoni di un lirismo essenziale, moderno, prodigioso eppure senza alcuna concessione a tentazioni di virtuosismo.

Tele dalla scala cromatica spesso ridotta, ma con un equilibrio luministico di struggente resa naturalistica.

Come si coglie, ad esempio, nel Paesaggio notturno con la neve, capolavoro che restituisce l’autentica vena poetica del Cifrondi che conferma una straordinaria padronanza

di mezzi espressivi prima sconosciuta

nell’opera del Maestro di Clusone.


Antonio Cifrondi, Paesaggio notturno con la neve



Straordinariamente moderne si rivelano le nature morte nelle quali pomi, pesche, agrumi, angurie, uva, cipolle, volatili, vasi, piatti ed ogni altra frutta ed oggetti sono realizzati con rara efficacia materica e luministica, rese con gesto asciutto ed essenziale, che lungi dall’essere segno di sufficienza ed approssimazione, è invece figlio della necessità di consentire alla sapienza

del gesto di assecondare una ispirazione impetuosa, animata da una visione febbrile

e stupefatta delle cose.


Certo l’uso ‘plastico’ della materia, stesa, modellata, come raggrumata rimane tipicamente cifrondiano. Le spatolate e le pennellate, anche nella resa degli sfondi e dei piani di appoggio sono inequivocabilmente sue.

Non di rado le opere del Cifrondi sono molto come lontane dagli schemi e dai modelli compositivi diffusi al suo tempo.

Come, ad esempio, il Piatto di pere su un tappeto in uno spazio che sembra accompagnare l’osservatore nelle atmosfere delle opere metafisiche del primo novecento, le cui sospese ed angosciate atmosfere parrebbe presagire.



Nella foto in alto Antonio Cifrondi,

 ‘Natura morta di uva, fichi, pere, melograno e tulipani,

con cesta, fiasco, brocca e uccelli (L’Autunno?)


Nella foto in basso Antonio Cifrondi,

Piatto di pere su un tappeto in uno spazio


Un artefice, dunque, il Cifrondi dotato di una vena ‘estrosa ed antiaccademica’, come sagacemente già osservato anche da altri autorevoli Studiosi, interprete di una modernità che è propria dei grandi, di quegli artisti, cioè, che naturaliter  sono capaci di innovare forme espressive e contenuti poetici dell’arte, aggiornando la cifra complessiva

della Cultura e della Storia.

Testi di Ciro Maddaluno



Antonio Cifrondi, Natura Morta pendant 2 (Coll. privata)


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